Qual’è la verità che sta dietro quest’uomo?
Mentre cercavo un angolo di scatto tale da non sacrificare l’immagine e che al tempo stesso mi permettesse di non essere lesivo per la dignità di quest’uomo, mi chiedevo quanto fosse comprensibile la condizione di quest’uomo. E’ imbroglio? E’ povertà? E’ solitudine? E’ altro che non so riconoscere?
Più cammino per le strade di Roma più cado in confusione. Nulla è come mi sarei aspettato, nulla è come sarebbe dovuto essere per soddisfare la mia voglia di città eterna. Quest’uomo si aggiusta seduto in via dei Giubbonari, ad un passo da Campo de’ fiori, in un sabato mattina di mercato e acquisti fatti da turisti ridicolmente vestiti. Getta uno sguardo colmo di miseria, poi un sorriso di pietà, poi torna impegnato ad aggiustarsi la poltrona del poveraccio.
Io so solo che non so capirlo: non sono fra quelli che con eccessiva superficialità sostiene che siano tutti bugiardi i mendicanti in strada, non sono nemmeno tra quelli che si stupiscono ancora per ogni mano a loro tesa e non sanno dire di no. Sono, credo, a metà strada fra i due tipi. Non so stupirmi ogni volta come non so accusare ognuno di falsità nel mendicare. Quello che so per certo è che a Roma, in strada, sono sempre di più loro, i mendicanti, le mie modelle.