Vivere la fotografia
Vivere la fotografia è vivere un’emozione. Vivere un’emozione è la caratteristica che accomuna ogni passione.
La passione offre un’alternativa al silenzio, un’alternativa a quello che può essere l’appiattimento di ogni singolo giorno della nostra vita. Chi ama vive.
Se avessi modo di poter lasciare un solo suggerimento a chi cresce nelle nuove generazioni direi di non rinunciare a cercare, in questa vita, quello che ci conduce ad amare. Può trattarsi di una persona o di una disciplina, di un obiettivo da raggiungere o del perseguimento di un sogno. Non importa quale sia il tema del nostro amore, purché si ami.
Non ci si deve lasciar ingannare dall’impressione che questa vita offre quando ci mostra ricchezza ed emancipazione sociale come la condizione necessaria ad assolvere il desiderio di libertà. La libertà non conosce sbarre che non siano quelle di una vita costretta in un desiderio che altri hanno espresso al posto nostro. Non esistono danari che ci possano rendere liberi quanto una passione sia in grado di porci in quella condizione di grazia.
La costrizione è, invece, il piegarsi ad essere e fare quello che il mondo intorno a noi ci convince di dover essere o fare. Rendere noi stessi liberi di riconoscere che solo ognuno di noi può dare una risposta alla domanda – Di cosa ho davvero bisogno per vivere? – è l’unica emancipazione possibile. Lasciare a sé stessi la possibilità di essere liberi di potersi mettere in viaggio per scoprirlo è l’unico obiettivo, sapendo, tenendo gli occhi ben aperti, che nessuno può fare questo viaggio al posto nostro.
La passione è privata e l’amore ha il dono di essere esclusivo per chiunque lo provi. Per ognuno di noi l’amore è differente ed ha un valore assoluto e ci pone in uno stato di grazia che solo chi vive il suo amore può comprendere.
Detto questo, se è vero che la fotografia è per voi motivo d’amore, mettetevi in viaggio per scoprire come e cosa sarete nell’essere liberi di amare fotografando.